Dopo quasi un anno di trattative e rinvii, il 13 aprile 2017 il Milan cambia proprietario. Berlusconi dopo 31 anni e 29 trofei vinti, tra cui 5 Coppe dei Campioni, vende il club rossonero che, così come i cugini dell’Inter, diventa cinese e finisce alla cordata guidata da Yonghong Li.
Li Yonghong avrebbe costruito la sua ricchezza partendo dal settore dell’edilizia e il settore dei fosfati, mentre adesso è detentore di quote in alcune importanti società cinesi, tra cui New China Building, Zhuhai Zhongfu Enterprise, Zhuhai Zhongfu Plastic Bottling Co Ltd.
Il patrimonio di Mister Li si aggira sui 500 milioni di euro, 504 milioni per la precisione, usati come garanzia per l’acquisto del A.C. Milan. Una parte a nome di Yonghong Li e un’altra a nome della moglie, la signora Huang. In Cina, mr Li era un nome sconosciuto anche ai giornalisti cinesi se non per una presunta truffa accaduta alla fine degli anni ’90 e smentita da Li con un comunicato. In tempi più recenti la Borsa di Shanghai gli ha assegnato una multa di 80 mila euro per la violazione di norme riguardanti comunicazioni pubbliche nella gestione di una delle sue società. Lì ha nominato Fassone come amministratore delegato, queste sono state le sue parole durante la prima intervista ufficiale.
“Ho a disposizione un budget importante. Costruiremo un Milan forte e competitivo. L’obiettivo è arrivare a luglio con la rosa al completo al 60 o 70 per cento. Tutte le scelte di mercato saranno concordate con il tecnico Montella, il quale ha tutta la nostra stima e il nostro apprezzamento.
L’idea è di tornare il prima possibile in Champions League, nel 2018-2019. Un assist ci è stato dato dalla UEFA con i quattro posti che l’Italia avrà dall’anno prossimo.
Il Milan può crescere economicamente grazie al mercato cinese ma anche grazie a uno stadio di proprietà: l’esperienza ci dice che tutti i club con uno stadio di proprietà hanno raddoppiato il loro fatturato in un anno.”
Fassone espone con chiarezza gli obiettivi a breve e a lungo termine, sembra avere le idee chiare per portare il più presto possibile il Milan nel posto che gli spetta, in cima all’Europa.
Stefano Bardia