“Muoiono gli uomini, non le idee.”
Hitler e Mussolini, i pilastri portanti del regime nazista e fascista, sono morti. Le idee, però, restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.
Si parla oggi di Neofascismo e Neonazismo, figli delle ideologie precedenti, con il timore che possano tornare i regimi totalitari che hanno seminato morte e odio nel mondo.
Stanno tornando o sono già tornati?

Introduzione ai due regimi

Lager

Bambini detenuti nel Lager di Auschwitz.

Il 27 gennaio di 73 anni fa il Campo di concentramento di Auschwitz è stato liberato dalle forze sovietiche, portando alla luce gli orrori che il regime nazista, così come quello fascista, aveva nascosto. Secondo lo United States Holocaust Memorial Museum, sono morte nei campi di sterminio nazisti un numero che oscilla tra i 15 e i 20 milioni di persone, tra cui ebrei, rom, disabili, omosessuali, non-ariani, dissidenti politici e religiosi; ovvero coloro che venivano considerati da Hitler “non assimilabili al nuovo ordine”, nel quale erano necessarie omogeneità di idee e conformità di comportamento.
Questa è l’imposizione di ogni regime totalitario. Il popolo deve sottostare all’autorità, obbedirgli ciecamente senza porsi domande, privato della possibilità di scelta, chiuso in precetti indiscutibili. La libertà, quella che oggi diamo per scontato, a cui non diamo alcun peso, non esisteva durante il periodo nazifascista. Nessuna libertà di parola, nessuna libertà di stampa, nessuna libertà di opinione. Spesso, neppure la libertà di essere era concessa: bastava essere ritenuti “diversi” dal sistema per essere eliminati. Il confronto con il “diverso” doveva essere negato per impedire alle persone di ragionare con un pensiero divergente, immaginare forme di governo migliori e alternative al regime di non-tolleranza instaurato nel paese.
La repressione del dissenso era feroce. Trasgredire alle leggi significava morire, fisicamente e mentalmente. Si diventava nemici dello Stato, e l’esclusione dalla società era il male minore. Milioni di uomini sono stati deportati nei campi di concentramento per questo motivo, grazie alla polizia segreta che attuava fedelmente gli ordini dell’autorità ma anche per la collaborazione di semplici cittadini che denunciavano amici, vicini e parenti, mossi dal senso di appartenenza allo Stato o, più frequentemente, dalla paura.
Il regime totalitario non nasce solo con un colpo di stato, quindi in maniera violenta, ma anche come conseguenza di un movimento ai margini della società che, grazie al consenso della popolazione, riesce a sostituirsi al precedente sistema di governo (Hitler, infatti, venne regolarmente eletto senza ricorrere alla violenza). Questo è stato spesso ottenuto dalla propaganda, l’esaltazione di un’ideologia e di opere grandiose. Ad esempio, durante il periodo fascista sono state bonificate gran parte delle paludi italiane, a favore degli ex combattenti del primo conflitto mondiale, e ciò ha permesso a Mussolini di avere il consenso di una grande parte della popolazione. La restante è stata convinta dalla propaganda, inserita in ogni istante di vita dell’uomo, da altre opere pubbliche o dalla paura di essere uccisi dal regime.
Ed è proprio la paura a rendere obbediente il popolo. Il sovrano viene rispettato perché temuto, il senso di inferiorità rende servi del regime autoritario. Bisognava portare massimo rispetto all’autorità, la quale era indiscutibilmente buona agli occhi del popolo ad essa sottomesso.
L’istruzione, inoltre, è fondamentale per il regime. L’autorità è attenta a censurare ciò che può toglierle il consenso, sfruttando l’ignoranza per mostrarsi come guida del sapere altrui. I Bücherverbrennungen, ovvero i “roghi dei libri”, erano un ottimo mezzo per Hitler per mandare un messaggio al popolo: ciò che non è tedesco è il male. Per dare maggiore forza alla sua iniziativa, i roghi sono stati organizzati dall’Associazione degli studenti tedeschi, naturalmente indottrinata dall’ideologia nazista.
Il Führer, così come il Duce, hanno piantato negli uomini il seme dell’ignoranza, della cieca devozione e del timore. Hanno chiuso gli uomini nella gabbia delle loro ideologie, dicendo che erano quelli fuori dalla gabbia ad essere prigionieri. Si mostravano come uomini magnanimi e perfetti, ogni loro azione doveva essere necessariamente giusta. Pretendevano di avere nelle loro mani milioni di vite e poterle vincolare, controllare e soggiogare al loro volere.
E ci sono riusciti.

Stanno tornando?

AFD

Il logo di AFD.

Nonostante ci siano prove oggettive che testimoniano gli orrori del nazismo e del fascismo, i movimenti neofascisti e neonazisti stanno uscendo dall’ombra.
Alternative für Deutschland, ovvero Alternativa per la Germania, guidato da Frauke Petry, è un partito ultra conservatore e xenofobo che viene oggi etichettato come neonazista dai mass media e dall’opposizione politica. Esso fa uso di una massiccia propaganda nazionalista, antieuropeista e anti-immigrazione.
Molti sono gli elementi che aiutano ad inquadrare questo partito politico come neonazista. I suoi voti provengono dall’”Npd”, il Partito Nazionaldemocratico di fede neonazista. Il programma politico di Petry lascia ben poco spazio ai dubbi: l’iniziativa di deportare i migranti in isole exraeuropee a tempo indeterminato è un’idea che ha sconvolto e turbato la Germania democratica di Angela Merkel.
Ciò potrebbe apparire come un fenomeno isolato e di ridotte dimensioni, ma non è affatto così: In soli quattro anni Alternative für Deutschland è diventato il terzo partito nazionale, ottenendo il 20% dei consensi alle Regionali. Tra le persone aventi diritto di voto, una persona su cinque sostiene le ideologie che hanno portato il proprio paese nella più sanguinosa guerra della storia dell’umanità (uscendone, tra l’altro, sconfitta) e che hanno vincolato ogni loro azione, rendendoli schiavi dell’autorità.
Anche in Italia il neofascismo sta riemergendo. Forza Nuova (FN), capeggiato da Roberto Fiore, e CasaPound Italia (CPI), avente come presidente Gianluca Iannone e segretario Simone Di Stefano, sono i più grandi movimenti di estrema destra italiani. Le loro ideologie sono fasciste e fortemente nazionaliste, e mostrano apertamente astio verso i migranti che stanno sbarcando sulle coste italiane. Essi fanno largo uso di populismi per ottenere consensi, e le statistiche danno loro ragione.
Nonostante ciò, in Italia i movimenti neofascisti non stanno ottenendo lo stesso successo di Afd in Germania. Tuttavia, è necessario tenere in considerazione questi movimenti e imparare dal passato.

Libri e cinema per capire il fenomeno

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Copertina del romanzo “Lui è tornato” di Timur Vermes.

“1984” di George Orwell mostra chiaramente quanto sia terribile un regime di non-tolleranza per l’individuo. Le due citazioni più importanti a riguardo sono:
– “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”: Il regime, attraverso la propaganda e l’istruzione, racconta la storia al fine di ottenere consensi e affermarsi in modo stabile. Ciò non è il bene per il popolo, ma il bene per colui che lo governa.
– “In un certo senso, era proprio alle persone incapaci di comprenderla che il Partito riusciva a imporre con maggiore facilità la propria visione del mondo. Era possibile fare in modo che accettassero le più fragranti violazioni del principio di realtà perché non avevano coscienza alcuna dell’enormità di quanto veniva loro richiesto. D’altra parte, non nutrivano per gli eventi pubblici neanche quell’interesse minimo per capire cosa stava succedendo. L’incapacità di comprendere salvaguardava la loro integrità mentale. Ingoiavano tutto, senza batter ciglio, e ciò che ingoiavano non le faceva soffrire perché non lasciava traccia alcuna, allo stesso modo in cui un chicco di grano passa attraverso il corpo di un uccello.”: Il regime riesce, tramite i mezzi citati in precedenza, ad apparire come giusto e buono, sebbene in realtà non lo sia.

Sono stati pubblicati centinaia di libri riguardanti la vita durante il nazifascismo, tra cui “Il diario di Anna Frank” e “Il bambino con il pigiama a righe”, ma il romanzo di Timur Vermes, “Er ist wieder da” (ovvero “Lui è tornato”, da cui è stato tratto anche un film omonimo) permette di capire meglio i fenomeni che si stanno verificando oggi.
In questo libro, Adolf Hitler si risveglia a Berlino nel 2011, convinto di ritrovarsi nella capitale del Terzo Reich sotto attacco dei sovietici del 1945. Il Führer si deve confrontare con un mondo apparentemente diverso da quello in cui ha vissuto, con tecnologie decisamente più avanzate e usanze che non esistevano ai suoi tempi. Il romanzo, così come il lungometraggio, mostrano in chiave satirica, umoristica ma al contempo documentata e scientifica, l’inserimento di Hitler nella società e come riesca ad ottenere nuovamente consensi, lasciando presagire ad una nuova ascesa del nazismo.
Esattamente ciò che sta succedendo ora.

Perché sono ancora qui?

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Immagine tratta dal film “Lui è tornato”.

Neofascismo e Neonazismo trovano oggi un periodo di forte crisi economica e morale, dove i populismi e le idee xenofobe passano da persona a persona tramite i vari mezzi di comunicazione, dai giornali ai social network, passando per i telegiornali e i siti web meno controllati. La diffusione e l’adesione a idee nazifasciste è dunque accelerato e facilitato dai media.
La storia, dopotutto, si ripete in maniera ciclica: i due regimi totalitari si sono affermati in Germania e Italia proprio grazie all’instabilità politica ed economica dei due paesi, propagandosi grazie ai populismi, promesse di una forte ascesa economica e di un governo nazionalista stabile in grado di sovrastare le altre potenze mondiali.

Combattere il fenomeno

NoNazi

I regimi di non-tolleranza sono, per definizione, sbagliati. Essi impongono l’omogeneità, sia “di razza” (la scienza ha tuttavia dimostrato l’impossibilità del parlare di razze per quanto riguarda la specie Homo sapiens) che di pensiero, imponendo le proprie necessità come bisogno del popolo. Tutto ciò che non è conforme con il suo pensiero diventa un pericolo per il popolo, una possibile causa di sovversione. Pertanto, è da eliminare come un virus nell’organismo.
Ciò non è accettabile perché viola uno dei diritti umani, il diritto alla libertà, ma è necessaria una precisazione. Infatti, l’”Apologia al fascismo” è considerata un reato in Italia, anche se la libertà di pensiero dovrebbe essere garantita. Un regime di tolleranza, come quello democratico, non può ammettere un’ideologia che tenti di privare le persone dei loro diritti. È in apparenza una contraddizione, ma è necessario per garantire alla popolazione i diritti che le spettano in quanto umani.
La distinzione in “razze”, come detto in precedenza, per quanto riguarda l’uomo non è scientificamente rigorosa. Un video spiega nel dettaglio che, essendo Homo sapiens una specie migratoria, oltre che molto giovane, non ha avuto il tempo per maturare differenze tali per cui sia possibile dividere la specie in razze. Clicca qui per vedere il video.
Inoltre, il nazionalismo è del tutto inconciliabile con la modernità: il mercato è diventato globale soprattutto grazie alle multinazionali e alle nuove tecnologie. L’autarchia, o comunque l’azzeramento delle importazioni, significa uscire dall’economia globale e crescere come paese a velocità estremamente ridotta.
Infine, l’esperienza. Il periodo fascista e nazista ha visto una ripresa economica, ma anche la morte dei diritti umani. Molti stati applicano la censura delle informazioni per garantire l’ordine nel paese, spesso fallendo nel loro intento.
L’uomo non è fatto per essere sottomesso agli altri uomini. È un essere vivente, un animale politico, una creatura pensante. Deve imparare dagli errori passati, ammirare il bene ma soprattutto temere il male, garantendosi una vita dignitosa, libero dalle imposizioni di un uomo, nel rispetto reciproco.
Non dobbiamo idolatrare ciò che ha ucciso milioni di persone solo perché considerati “diversi” o “nemici del popolo”. I regimi di tolleranza, come la democrazia, sono il modello giusto per il mondo di oggi.
Così moriranno le idee del regime di non-tolleranza, del fascismo e del nazismo. Gli uomini, invece, continueranno a vivere.
Liberi di essere umani.

Valerio Giunta

Fonti:
Nazismo
Fascismo
Olocausto
Alternative für Deutschland
Bücherverbrennungen
Forza Nuova
CasaPound Italia

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