Andrea e Michela si erano fidanzati il 14 febbraio, il giorno di San Valentino. La loro relazione fu felice, ma purtroppo durò pochi mesi. Andrea era un ragazzo affettuoso ed emotivo, mentre Michela era una ragazza seria ed introversa. Il ragazzo faceva il possibile per rendere felice la sua amata: la aiutava a fare i compiti, le faceva numerosi regali e la consolava ogniqualvolta lei ne sentisse il bisogno. Nonostante Michela non fosse affettuosa come avrebbe voluto il suo ragazzo, la coppia era affiatata e felice. Arrivò maggio e con lui anche il desiderio di Michela di avere un fidanzato in una crew. Non rivelò ad Andrea il suo desiderio prima di lasciarlo.
“Ci amiamo per quello che siamo, Miky. Perché dovresti lasciarmi?”
“Perché Mattia è decisamente migliore di te. Lui è forte e bello, mentre tu sei troppo emotivo ed appiccicoso. Se farai anche tu parte di una crew e mi dimostrerai di essere migliore di Mattia allora tornerò ad essere la tua fidanzata. Ma per ora saremo sconosciuti.”
“Come potremo essere di nuovo sconosciuti?”
“Io non mi farò più vedere da te. Saremo più felici, te lo assicuro.”
Da quel giorno Andrea non fu più lo stesso: iniziò a nascondere tutte le sue emozioni, a privare il prossimo dei suoi sorrisi e delle sue risate. L’unico con cui era rimasto lo stesso era Primo, il suo migliore amico.
Primo era un ragazzo eccezionale, aveva sempre una soluzione per tutto. Era molto determinato nel raggiungere i suoi obiettivi, e non si arrendeva mai. L’educazione e la modestia erano le sue più importanti qualità, infatti Primo non si era mai vantato in vita sua se non per scherzo.
Un giorno Primo dichiarò il suo amore a Serena, la sorella di Andrea, la quale fece una smorfia di disgusto e disse che non aveva alcuna intenzione di fidanzarsi con lui.
“Io voglio il migliore.” disse Serena.
“Potrei diventarlo.” rispose Primo.
“Tu non sei altro che polvere. Sarò la tua fidanzata solo se avrai sotto il tuo controllo una regione. Solo così potrai dimostrarmi di essere il migliore.”
“Lo farò senz’altro.” rispose Primo. Dopo quelle parole Serena scoppiò a ridere e Primo se ne andò via a testa bassa. Il giorno dopo partì per la Sicilia e in una settimana spodestò il capo della Categoria VII, la crew più debole della regione, e conquistò tutto il territorio sconfiggendo tutte le crew presenti. In pochissimo tempo divenne l’uomo più famoso e stimato d’Italia.
Mentre avveniva la conquista della Sicilia da parte di Primo, Andrea e Serena andarono a cena in un ristorante. La ragazza bevve parecchio senza curarsi della spesa. Dopo aver pagato, Andrea notò che cinque persone li stavano seguendo. Queste persone tentarono, una volta usciti dal locale, di violentare Serena, ma Andrea difese la sorella con la mazza da baseball che portava sempre con sé. Una volta terminata la rissa, Andrea alzò lo sguardo e vide Lorenzo che stava guardando la scena.
“Tutto bene?” chiese Gaia. Stavano ballando una bachata.
“Si, ma questo è il nostro ultimo ballo: Giacomo sta parlando con Mattia.” disse Andrea indicando i due ragazzi che parlavano. Giacomo era travestito da donna.
“Va bene, ma fai attenzione. Ti rivoglio tutto intero.” disse Gaia.
La canzone finì e Giacomo andò verso i camerini con Mattia. Andrea diede un bacio sulla guancia a Gaia (con grande stupore della ragazza) e pedinò i due ragazzi. Mattia entrò nei camerini e aprì una seconda porta con una chiave. I tre videro una stanza grande e illuminata con un letto matrimoniale e delle scale che portavano ad un piano sotterraneo. Giacomo corse fuori dai camerini ed entrò Andrea.
“Cosa sta succedendo?” chiese Mattia infuriato.
“Stasera non ci sono ragazze per te, Mattia Fortenero. Ma non ti preoccupare, ci sono io a tenerti compagnia.” disse Andrea.
“Andrea? Mi ricordo di te, Davide mi ha parlato di quello che hai fatto a tre miei amici. Non la passerai liscia, sappilo.” disse Mattia indietreggiando.
“Anche tu farai una brutta fine.” disse Andrea impugnando la mazza da baseball, “Ma non finirai in carcere, su questo puoi starne certo. Preferisco fracassarti il cranio e vederti morire sotto i miei occhi.”
“Addirittura! E perché?”
“Perché tu mi hai portato via la mia amata Michela, ed ora potrò dimostrargli di essere migliore di te.” ringhiò Andrea avanzando.
“Michela? E chi è? Le ragazze sono tutte uguali per me, vuote e sciocche. Vivono per raggiungere la vita perfetta, ma cadono non appena vedono un uomo bello e fascinoso come me. Se questa ragazza è venuta da me allora non la potrai più rivedere.” disse Mattia facendo spallucce.
“Perché no?” sbuffò Andrea.
“Le ho sciolte tutte nell’acido, dalla prima all’ultima. Non prima di aver passato la notte con loro, ovviamente. Chissà com’è stata la notte con Michela…” disse Mattia con voce calma.
“Pagherai per ciò che hai fatto!” gridò Andrea lanciandosi contro Mattia, il quale prese una bottiglia di plastica contenente un liquido e lo lanciò.
Andrea colpì numerose volte Mattia sul torace con la mazza da baseball, ignorando le urla del ragazzo e l’acido che scendeva sulla plastica. Mattia tentò di divincolarsi, ma Andrea non gli diede scampo e, una volta soddisfatto dei colpi inferti, prese la bottiglia con ancora dell’acido e la svuotò sul viso di Mattia, ormai privo di sensi. Si tolse la plastica e sputò sul volto di Mattia.
Scese le scale in fondo alla stanza e vide numerose casse contenenti acidi e una bacheca. Andrea si avvicino ad essa e lesse tutti i nomi delle ragazze che Mattia aveva ucciso. Fece una smorfia di disgusto quando lesse il nome di Michela tra quelli di centinaia di ragazze.
“Ho dimostrato di essere migliore di quel mostro, ma non posso riaverti. Beh, meglio così. Gaia saprà sicuramente apprezzarmi per quello che sono.” disse Andrea sottovoce. Seguì una risata, poi tornò dai ragazzi della sua crew.
“Andrea, l’hai arrestato?” chiese Lorenzo con impazienza.
“No, non era degno di respirare la mia stessa aria.” disse Andrea con un sorriso, poi si voltò verso Gaia. “Allora, balliamo ancora una volta e poi andiamo?”
“Che ti è successo? Non ti ho mai visto così felice prima d’ora!” esclamò Gaia. I due ragazzi entrarono in pista e ballarono una bachata romantica. Andrea sentì cadere la maschera dell’indifferenza e vide tornare il ragazzo che era sempre stato, un ragazzo dolce e allegro. Appena la canzone finì Gaia abbracciò Andrea e disse sottovoce: “Mi piaci, Andrea.”
Andrea a sua volta l’abbracciò e ripensò a tutto ciò che gli era successo, al suo desiderio di riscatto, la sua determinazione nel dimostrare di essere il migliore nel modo sbagliato. Aveva sbagliato ad amare Michela? No, amare non è un errore, pensò Andrea. L’errore è essere ingiusti con il prossimo. E con sé stessi.
“Anche io, Gaia.”

Valerio Giunta

Share This Story, Choose Your Platform!