“Svegliati, dormiglione! Tra un’ora dobbiamo essere al Parco Rignon!” disse Gaia.
“Va bene, mi alzo, ma tu non chiamarmi più dormiglione. Ok?” disse Andrea alzandosi dal letto.
Era il 10 luglio 2068, una settimana dopo l’ingresso di Andrea nella Safezone. In questa settimana il diciottenne torinese aveva legato molto con Gaia, la quale era stata costretta a chiedergli di vivere per qualche tempo con lui a causa delle scarse risorse finanziarie della ragazza. Naturalmente Andrea si era domandato perché questa richiesta venne rivolta proprio a lui, ma sin da subito aveva notato che Gaia aveva un certo interesse verso di lui. Ciò lo infastidiva, ma non lo dava a vedere.
I due ragazzi uscirono e presero il 62 per andare alla base della crew.
“Ti ricordi quando abbiamo lottato su un pullman contro Elena? Era stato bellissimo!” disse Gaia con un sorriso.
“Certo che me lo ricordo, è successo la settimana scorsa.” sbuffò Andrea.
“Questa volta penso che dovremo affrontare Giorgio. Sono riuscito ad intercettare alcune sue chiamate con Davide, e indovina un po’ dove si sta dirigendo?”
“Le Gru?” disse Andrea.
“Indovinato. Immagina la faccia di Lorenzo quando glielo dirò!” esclamò Gaia.
Andrea iniziò a pensare a quello che era successo dopo lo scontro con Elena. La telefonata. Come poteva tenere nascosto a tutti ciò che gli aveva detto Primo?
“Gaia, ti devo dire una cosa.” disse Andrea.
“Dimmi.” balbettò Gaia, sorpresa.
“Noi stiamo cercando di fermare la Damage, giusto? Ecco, so dove si troverà Mattia domani sera.”
“Come?”
“Me l’ha detto Primo. Domani tornerà dalla Toscana e sarà operativo al Mitho, la famosa discoteca.”
“Non sapevo che fossi in contatto con Primo. Beh, allora dobbiamo prepararci e arrestarlo.”
“No.” la interruppe Andrea, “Andremo solo io e Giacomo.”
“Va bene, ma fai attenzione.” disse Gaia, “Dobbiamo scendere.”
Fecero un breve tratto a piedi e arrivarono al Parco Rignon. Poco dopo videro arrivare Lorenzo, Giacomo e Sofia. Entrarono nella biblioteca e si recarono nella loro base.
“Buongiorno a tutti.” disse Lorenzo, “Gaia, ci sono novità?”
“Si, sono riuscita ad intercettare alcune telefonate di Giorgio della Damage. Oggi pomeriggio sarà operativo a Le Gru.” rispose Gaia.
“Perfetto, ti ringrazio. Conosco Giorgio, so che attaccherà con i suoi Sgherri, non gira mai da solo.” disse Lorenzo, poi si schiarì la voce, “Io, Andrea e Sofia andremo sul posto a dare supporto alla F-Crew. Gaia e Giacomo invece saranno di supporto. Tutto chiaro?”
Tutti annuirono, poi i tre ragazzi uscirono per andare al centro commerciale.
Lorenzo chiamò Flavia per avvisarla del suo arrivo, Sofia iniziò a scrivere al cellulare e Andrea guardò la mazza da baseball. Era un dono di Michela per il suo diciottesimo compleanno. Nulla gli era più caro di quella mazza in legno con due fasce rosse nell’impugnatura, e la portava sempre con sé.
I ragazzi arrivarono a Le Gru alle ore 10. Flavia li accolse all’ingresso.
“Sono felice di vedervi, ragazzi! E grazie per averci avvisate, contro di noi Giorgio non può nulla.” disse Flavia incrociando le braccia al petto.
“Ci conviene sorvegliare il centro commerciale sin da subito. Sofia, qual è la zona dove pensi che attaccheranno?” disse Lorenzo.
“Direi la piazza sotto la libreria, è la zona meno sorvegliata.” disse Sofia.
Francesca e Federica fecero un cenno con la testa, poi Flavia inspirò profondamente e disse: “Io e Lorenzo andremo lì, allora. Andrea e Francesca resteranno qui mentre Sofia e Federica andranno a sorvegliare l’altra uscita.”
I sei ragazzi annuirono e andarono al loro posto. Francesca cercò di iniziare una conversazione con Andrea, ma quest’ultimo era troppo immerso nei suoi pensieri. Dopo due ore i due andarono a mangiare due trancio di pizza al ristorante vicino all’ingresso, quando Andrea ricevette una telefonata Skype.
“Qui Gaia. Giorgio e i suoi Sgherri sono già dentro il centro commerciale, sono riuscita a localizzarli con un nuovo programma.”
Andrea sorrise, il programma era stato realizzato da Primo e inviato la sera prima a lui.
“Qui Sofia. In quale zona si trova?”
“Davanti a Flavia e Lorenzo. Correte da loro.”
Andrea si alzò bruscamente e andò verso Flavia. Francesca, la quale non aveva partecipato alla chiamata, lo seguì.
Andrea vide undici persone vestite di nero e uno di questi aveva due righe oblique rosse sulla canotta. Era Giorgio, un ometto basso e muscoloso con i capelli lunghi e neri e come i suoi grandi occhi.
I ragazzi vestiti di nero usavano le loro bombolette per imbrattare le vetrine dei negozi mentre Giorgio attaccava Flavia e Lorenzo con un ombrello dalla punta in metallo. Andrea vide del sangue sgorgare dalle braccia di Lorenzo e dalle gambe di Flavia. Si unì allo scontro colpendo il fianco sinistro di Giorgio con la mazza da baseball, il quale si girò senza mostrare alcun dolore. Lorenzo e Flavia andarono verso alcuni Sgherri mentre Andrea e Giorgio duellavano con le loro armi.
“Sei finito, moscerino!” gridò Giorgio caricandolo.
“Non ne sarei così sicuro.” disse Andrea abbassandosi. I due ragazzi erano ormai vicinissimi e la punta dell’ombrello stava per infilzare il braccio destro di Andrea, ma quest’ultimo con un rapido gesto usò come scudo la sua mazza e l’ombrello si conficcò nel legno, facendo sbattere la testa di Giorgio contro la mazza. Uscì un rivolo di sangue dal naso dell’uomo, e notò che l’ombrello si era spezzato a metà. Giorgio non poté far altro che scappare mentre la F-Crew e Sofia mettevano fuori combattimento i suoi Sgherri. Lorenzo inseguì Giorgio e lo colpì sul collo, facendolo cadere a terra. Andrea staccò la parte di ombrello conficcata nella sua mazza da baseball e andò verso Giorgio. La sicurezza arrivò proprio in quel momento.
“Missione compiuta, ragazzi.” sentenziò Flavia asciugandosi le ferite, “Senza di voi non ce l’avremmo mai fatta.”
“Il nostro dovere è proteggere questa città, non per altro la nostra crew si chiama Safezone!” disse Lorenzo incrociando le braccia.
“Ho il sospetto che Davide abbia intenzione di conquistare Torino, capo.” disse Sofia, “Dobbiamo fermarlo a tutti i costi!”
“Già, dopotutto la Mole non ha più una crew che la controlla, e se dovesse mettere le mani sul simbolo di Torino avrebbe pieni poteri su tutto il Piemonte.” osservò Andrea.
“Lo precederemo.” disse Lorenzo, “Ma adesso non possiamo fare molto, dobbiamo aspettare la sua prossima mossa. Che ne direste di mangiare tutti insieme stasera?”
“Mi sembra un’ottima idea.” disse Flavia, “Ordiniamo qualcosa al ristorante dell’ingresso principale e mangiamo alla nostra base.”
“Perfetto, allora avviso Gaia e Giacomo.” disse Lorenzo prendendo il cellulare.
I ragazzi si avviarono lentamente verso l’ingresso, stanchi ma fieri di aver sconfitto il secondo membro della Damage.

Valerio Giunta

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