“Io e Lorenzo andiamo a prendere i vassoi.” disse Andrea, alzandosi.
Erano solo le otto di sera e i ragazzi avevano già molta fame. Lorenzo e Andrea posarono il cibo sul tavolo e iniziarono la cena.
“Bene, Andrea…” disse Lorenzo tra un boccone e l’altro, “perché hai scelto di entrare nella Safezone?”
“Non te l’ho ancora detto?” chiese Andrea.
“No, non ancora.”
“Meglio così.” Rispose Andrea, e addentò il suo panino.
“Meglio così? Ti sembra una risposta? Avanti, diccelo!” disse Lorenzo, irritato.
“Sono fatti miei.” rispose Andrea con calma.
“Lascialo stare, Lorenzo.” disse Sofia.
Lorenzo prese la sua lattina e iniziò a sorseggiare, indispettito dalla risposta di Andrea.
“Andrea, ci vuoi dire cosa fai nella vita?” chiese Gaia.
“Beh, studio in un liceo scientifico e faccio riparazioni per guadagnare qualcosa.” Rispose Andrea.
“Riparazioni? Di che genere?” chiese Giacomo, passandosi il tovagliolo sulle labbra.
“Macchinari, auto, moto, cellulari… un po’ di tutto.” rispose.
“E chi ti ha insegnato tutto questo?” chiese Sofia incuriosita.
Andrea la fissò e il sorriso della ragazza svanì velocemente.
“Mio padre, prima di andare a vivere da solo. Volevo essere libero, non sopportavo i vincoli di quella casa, i ricordi di quella vita…” rispose.
Quelle parole sconcertarono tutti, le parole di Andrea erano cariche di rancore e di dolore, e nessuno volle riprendere il discorso. Finirono di mangiare, si alzarono e iniziarono a camminare per le vie del centro.
Lorenzo, Giacomo e Gaia iniziarono a parlare delle nuove crew mentre Andrea li seguiva in silenzio.
Gaia andò vicino a lui.
“Ti stai trovando bene con noi?” chiese.
“Abbastanza.” disse Andrea senza voltarsi.
“Ti piacerà un sacco lavorare con noi, vedrai! Sai, avevamo bisogno di uno come te.”
Andrea vide Giacomo camminare mano nella mano con Sofia.
“Uno come me?”
“Un ragazzo senza paura, disposto a lanciarsi in ogni genere di missione. Sarebbe bello se tutti fossero come te.”
Andrea notò che gli occhi di Gaia erano identici a quelli di Michela, espressivi e lucidi. Uno specchio di ciò che provava.
“Ehi! Non si può fare un giretto in centro senza incontrarti, eh?” disse una ragazza a Lorenzo.
“Flavia! Che coincidenza! Come stai?” chiese Lorenzo, meravigliato.
“Tutto ok, noi della F-Crew siamo venute a fare un giretto.”
“Fate bene! Ti presento Andrea, il nuovo componente della Safezone. Andrea, lei è Flavia e loro due sono Francesca e Federica.” disse Lorenzo indicando le tre ragazze, “Loro compongono la F-Crew, una squadra che opera al centro commerciale Le Gru.”
“Piacere di conoscerti! Ora dobbiamo andare, buona passeggiata!”
“Anche a te, Flavia!” disse Lorenzo.
Andrea gli chiese sottovoce: “Flavia è la ragazza che ti piace?”
“Si nota tanto?” replicò sorpreso Lorenzo.
“Troppo.” Rispose secco Andrea.
Il gruppo continuò a camminare diviso in due. Anche Gaia vide Giacomo e Sofia camminare per mano e volle fare lo stesso con Andrea, il quale, con un gesto improvviso, liberò la sua mano da quella della ragazza.
I due iniziarono a parlare delle vie del centro, finchè il gruppo non arrivò alla metro. Andrea disse al gruppo che aveva da fare e che si sarebbero visti il giorno seguente, e si allontanò.
Passeggiò da solo pensando a Michela, e si accorse che non si sentivano da molto tempo. Fu tentato di chiamarla, ma non lo fece. Rincasò immerso nei suoi pensieri, si lavò i denti, si sdraiò sul letto e accese il cellulare.
Gaia gli aveva scritto “Buonanotte.”, e lui fece lo stesso.
 

Valerio Giunta

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