“Primo!” esclamò Andrea, “Da quanto tempo!”
“Sono contento di rivederti, Andrea.” disse Primo sorridendo, “Ho saputo della conquista del Piemonte da parte della Damage e ho preso il primo aereo per Torino.”
Andrea lo guardò: era abbronzato, aveva un ciuffo nero che pendeva a destra, una canotta bianca, dei pantaloncini neri e impugnava un taglierino. Primo aveva sempre con sé quel taglierino che si era costruito anni prima.
“Forza, saliamo.” disse Primo cliccando sul bottone per salire.
L’ascensore fece molto rumore, ma riuscì a salire fino al piano di Davide. Il capo della Damage era sulla sommità della Mole, in una parte impiegata dai turisti per vedere la città dall’alto. Davide osservava il Po e le case torinesi con un mezzo sorriso.
“Buongiorno, disturbiamo?” disse Primo.
Davide si girò di scatto. “Primo? Andrea? Ancora voi?” balbettò.
“Stavolta i ruoli si sono invertiti, eh? Dove sono i tuoi amichetti ora?” disse Andrea.
“Tu e Mattia avete tormentato abbastanza Andrea. È facile prendersela con chi è da solo quando si è in tanti. Ma adesso la situazione è cambiata, sei tu da solo e noi siamo in due.” disse Primo.
“No, Arianna è qua sotto e tra poco verrà ad aiutarmi!” disse Davide con un sorriso forzato.
“La tua amata è morta, Davide.” annunciò Primo, “È morta combattendo contro Giacomo. Sei solo.”
“No, non può essere vero.” disse Davide sgranando gli occhi.
“Ti conviene arrenderti, o te la dovrai vedere con noi.” disse Andrea.
Improvvisamente Davide corse contro Primo tentando di colpirlo. Andrea vide l’amico evitare tutti i colpi di Davide con grande abilità, quindi corse contro Davide e lo spinse, facendolo cadere a terra. Davide si rialzò e colpì il petto di Andrea con un bastone, facendolo cadere di schiena. Primo aiutò l’amico a rialzarsi e insieme combatterono contro Davide.
Andrea prese una palla da baseball e la diede a Primo, poi si posizionò.
“Pagherete per quello che avete fatto!” gridò Davide mordendosi le labbra. Era colmo di rabbia e gli usciva sangue dal naso. I suoi occhi erano iniettati di sangue e carichi di astio.
“Addio, Davide Fortenero.” pronunciò Andrea.
Primo lanciò verso Andrea la palla da baseball e il ragazzo la colpì mandandola verso Davide, colpendolo sul collo. Il colpo fu così forte da farlo arretrare e, scivolando sulla ringhiera, cadde dalla Mole.
“Qui Primo. Davide è caduto dalla Mole, mi accerterò personalmente del suo decesso. Categoria VII, passo.” disse Primo verso l’auricolare.
“Qui Andrea. Missione compiuta, abbiamo sconfitto Davide.”
“Qui Lorenzo. Ottimo, purtroppo la polizia ha rinvenuto il cadavere di Giacomo sopra quello di Arianna. È morto per la sua città.”
Andrea abbassò la testa e versò silenziosamente delle lacrime di dolore. Poi si aciugò il viso e tornò in ascolto.
“Qui Gaia. Stai bene, Andrea?”
“Si, Gaia. Ti amo.”
A quelle parole seguì un sorriso di Primo e delle parole d’affetto da parte di Gaia.
Lorenzo e il resto della crew lo raggiunsero un’ora dopo. Primo trovò il cadavere di Davide e avvertì la polizia, mentre Andrea consegnò l’anello di Giacomo a Sofia e a Gaia una collana originariamente destinata a Michela.
“Qui davanti a voi, nomino Andrea capo del Piemonte e capo della Safezone.” disse Lorenzo consegnando ad Andrea il bastone di Davide, simbolo di potere sulla regione.
Andrea ringraziò, poi rispose al cellulare.
“Qui Cesare, capo della regione Campania. Salve, parlo con la crew Safezone? Ho saputo dalla Categoria VII che avete il controllo del Piemonte. Vi invito alla prima Riunione delle Regioni che si terrà il primo giorno di agosto. Parteciperete anche voi?”
“Qui Andrea, capo della regione Piemonte. Verremo molto volentieri. Passo e chiudo.”
“Sono orgogliosa di te, Andrea.” disse Gaia abbracciando il suo fidanzato.
Andrea ricambiò l’abbraccio e baciò la sua amata. Ormai Michela apparteneva al passato, così come i nomi di coloro che aveva sconfitto e ucciso. Ora si sentiva vivo, felice, libero di essere sé stesso.
In una zona sicura.

Fine.

Valerio Giunta

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