Sin da quando eravamo bambini abbiamo, almeno una volta nella vita, desiderato di vivere nel mondo di un videogioco, di un film o di un cartone. Vivere quegli ambienti così diversi dalla nostra realtà, incontrare i nostri personaggi preferiti e vivere storie fuori da ogni concezione del reale era qualcosa di inverosimile, o almeno così credevamo.
Eravamo negli anni 50 ed un visionario MortonHeilig scriveva di un “cinema esperienza” che poteva coinvolgere vista, udito, tatto e olfatto. Heilignon fantasticava solo su un fantomatico prototipo di realtà virtuale bensì ne creò uno vero e proprio.
Il suo nome era Sensorama e, attraverso i cinque film che proiettava, permetteva di coinvolgere i quattro sensi.
A quasi 70 anni di distanzail progetto di una realtà virtuale è ancora presente e con esso ogni giorno vengono proposti progetti e invenzioni sempre più complessi e affascinanti. Un caso ormai celebre è quello dell’OculusRift, progettato dalla giovane società Oculus VR, che ha dato originealla moda dei “visori di realtà virtuale”.Inizialmente progettati per puro scopo videoludico, essi permettono un’immersione visiva nel videogioco dando la possibilità al giocatore di vivere in prima persona le esperienze contenute nel gioco spaziando tra i più disparati generi come l’horror, l’action, l’avventura, lo sport o il semplice panorama naturale.
L’utilizzo dei visori, però, non si limita ormai al solo scopo di intrattenimento; è il caso del visore HTC , progettato inizialmente per i videogiochi con annessi due sensori di movimento degli arti superiori è ora usato in vari ambiti scientifici ed economici. Un altro esempio è il software medico sviluppato per i chirurghi, dottori e infermieri che permette la visione del corpo umano in 3D e l’interazione con quest’ultimo, oppure il software dell’IKEA che permette al cliente di creare una sua casa dei sogni arredata interamente con mobili della nota catena svedese nella quale ha il libero movimento stanza per stanza.
Si può dire che il mondo virtuale, ormai, sia diventato realtà. Sta prendendo sempre più piede aprendo nuove porte per il futuro. Chissà cosa ci riserverà questa invenzione tra 10 o 20 anni!
Alberto Costa