Dopo aver rinchiuso due donne zingare in un gabbiotto siamo ancora all’oscuro  sulle sorti dei tre impiegati della lidl che hanno commesso il fatto

Il 23 febbraio scorso a Follonica si è verificato un forte atto di razzismo nei confronti della popolazione Rom.

Lo scandalo è stato generato da un malinteso avvenuto tra due donne di etnia zingara e tre addetti di una grande linea di supermercati, nota anche all’estero, chiamata LIDL; i tre impiegati stavano sistemando degli scatoloni quando  hanno notato le due donne avvicinarsi all’angolo rotture: una zona dedicata alla raccolta di materiali vicino alla scadenza e cartoni.

Le due signore si sono avvicinate per prendere dei cartoni quando i tre ragazzi le hanno chiuse dentro la gabbia che conteneva questo materiale; i tre poi hanno iniziato a filmare l’avvenimento con i telefonini mentre le signore urlavano contro i dipendenti, i quali sostenevano che le due volessero rubare dei prodotti vicini alla scadenza; le signore sono state liberate poco dopo ma i tre hanno postato su internet il video  diventando virale soprattutto grazie ai ragazzini che lo hanno diffuso tramite battute sui socialmedia.

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Attualmente le due donne hanno sporto  denuncia presso il commissariato di Follonica; l’azienda si è scusata con loro e ha iniziato a prendere provvedimenti contro i tre dipendenti.

Dopo pochi giorni dall’accaduto su Fanpage, un canale youtube che si dedica ai casi virali ed al razzismo, è andato ad intervistare la donna apparsa nel video chiedendole la vera ragione di tutto quel trambusto. Lei ha risposto che era entrata nella gabbia per prendere solo dei cartoni e che è rimasta spaventata e traumatizzata da quello che le è successo. Durante  questo video sono state raccolte le opinioni dei vari clienti i quali non conoscendo la vicenda sostenevano tramite esperienze personali e giudizi fondati sul pensiero comune che la donna fosse una ladra. inoltre nel video la donna testimonia le pessime condizioni nel quale la sua popolazione è costretta a vivere e che suo marito è morto di freddo in una stazione.

A distanza di due mesi non si sa ancora nulla riguardo i provvedimenti presi dal grande magazzino nei confronti dei suoi dipendenti che hanno violato diverse leggi: hanno accusato delle persone senza alcuna prova, hanno attuato un sequestro di persona e inoltre hanno pubblicato un video in rete senza il consenso degli interessati.

Vincenzo Gravina, Chiara Labella, Gabriel Roberto Ercole Pansini,
Francesco Pugliese e Elena Romagnolo

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