Noa Treglia, Maria Giovanna Grano, Aliaa’ Chahid, Fabio Treves, Giulia Perino. Cinque ragazzi del Majorana hanno fatto un corso di 20 ore per prepararsi ad un’esperienza straordinaria negli Stati Uniti, a New York.
Più di trecento ragazzi da tutto il mondo hanno partecipato all’evento.
“Quindi avete fatto un viaggio di otto giorni all inclusive a New York?”
A dire il vero, non proprio. Tutto è cominciato molto prima e, la settimana nel cuore di Manhattan, è stata solo la conclusione di un progetto molto più ampio.
NHSMUN è un’esperienza proposta alle scuole superiori, che propone agli studenti la possibilità di vestire i panni dei delegati delle Nazioni Unite.
Per rappresentare al meglio il ruolo di delegato è stato indispensabile per noi seguire una precisa formazione che ha toccato diversi ambiti, a partire dall’argomento da trattare, al public speaking, alle regole di procedura da utilizzare in Commissione.
Il vero gioco di ruolo tuttavia si realizza simulando le riunioni delle diverse Commissioni delle Nazioni Unite. Risulta molto difficile prepararsi adeguatamente al dibattito: la maggioranza dei “delegati” è americana e dunque, dato che la simulazione si effettua in inglese, madrelingua.
Le sessioni di dibattito sono durate tre giorni davvero intensi: si cominciava la mattina alle 9 e non mancava la sessione serale che terminava dopo le 23!
Un momento davvero significativo è stato l’incontro con i veri delegati delle Maldive, con i quali ci siamo confrontati su alcuni argomenti da trattare nelle diverse commissioni.
Dopo ben cinque Commettee Sessions abbiamo finalmente concluso la simulazione: ogni commissione ha votato almeno una risoluzione che è stata presentata al Palazzo di Vetro nella cerimonia conclusiva. L’idea di sedere dove vengono prese alcune delle più grandi decisioni diplomatiche della storia ci incuriosiva, ma vedere quel podio con il simbolo delle Nazioni Unite in quell’enorme sala, le telecamere che riprendevano in diretta quello che accadeva, ci hanno fatto emozionare per davvero.
“Volete dirmi che siete rimasti chiusi in hotel invece che visitare la Grande Mela?”
Assolutamente no!
Prima e dopo la simulazione abbiamo avuto la possibilità di scoprire le grandi attrazioni della città: il Moma, il Metropolitan Museum, la Freedom Tower. Abbiamo fatto chilometri a piedi, con una media di 15 al giorno, e questo ci ha peresso di vedere quartieri come Little Italy, China Town, Financial District e, per finire, il famoso Ponte di Brooklyn. Il momento che però ci ha impressionato maggiormente è stato salire all’Empire State Building in meno di 45 secondi: avere la possibilità di osservare dall’alto una delle più grandi città al mondo è proprio incredibile.
Un ruolo non indifferente però l’ha giocato la posizione del nostro hotel, l’Hilton, che trovandosi solo ad un paio di isolati da Time Square ha reso ogni spostamento pressoché immediato.
“Da quello che mi avete detto sembra che il viaggio sia stato tutto super organizzato, con ritmi molto serrati. Siete riusciti a trovare un po’ di tempo per passeggiare nelle strade del centro, per fare anche qualche acquisto?”
Sì! Avere poco tempo a disposizione non ci ha vietato il tempo libero: abbiamo avuto la possibilità di girare per conto nostro a Manhattan ed in particolare sulla via dei più grandi negozi, la Fifth Avenue, dove non sono mancati gli acquisti: siamo rimasti sorpresi da quanto fossero enormi i negozi e ci rimarrà sempre impressa la gentilezza delle commesse in ognuno di questi!
“Tirando le somme, che cosa vi rimarrà nel cuore e nella mente di questa settimana? Consigliereste l’esperienza a qualche ragazzo interessato?”
Domanda da un milione di dollari!
Abbiamo negli occhi l’immensità dei grattacieli, il lusso dell’hotel, la folla a Time Square ad ogni ora del giorno e della notte, il tramonto dall’Empire, la Statua della Libertà vista dal traghetto.
Sentiamo ancora l’odore di cibo dei venditori ambulanti (da noi chiamati “baracchini”) a tutte le ore del giorno ha accompagnato la nostra settimana, così come tutti quegli hamburger con patatine che il nostro stomaco ha avuto il piacere di digerire ogni santo giorno.
NHSMUN ci ha permesso di conoscere un bel gruppo di ragazzi da tutta l’Italia e non solo, con i quali abbiamo stretto amicizia.
Infine non ci dimenticheremo la disponibilità dei newyorkesi che ha reso tutto più semplice.
C’è da dire che due cose non ci mancheranno: i pasti alle ore più improbabili (le cene alle 17.30) e la bufera di neve che ci ha presi alla sprovvista nel mezzo della Sixth Avenue!
NHSMUN è stata un’esperienza positiva sotto pi punti di vista: formativa, divertente ma allo stesso tempo impegnativa e stancante, che sicuramente rimarrà indimenticabile!
Giulia Perino 4B