A 37 anni Ronaldo de Assis Moreira ha detto basta. Il campione brasiliano, per tutti Ronaldinho, che non giocava una partita ufficiale dal 2015, appende ufficialmente gli scarpini al chiodo e ad annunciare il ritiro è stato il fratello Roberto Assis de Moreira al quotidiano brasiliano “O Globo”.
Cresciuto nel Gremio, ha giocato in Europa con PSG, Barcellona e Milan, prima di tornare in Sudamerica. È l’unico calciatore della storia ad aver vinto il Mondiale, la Champions League, la Copa Libertadores e il Pallone d’oro.
A rendergli omaggio tanti avversari, compagni e amici del calcio giocato: da Pelè a Messi, passando per Eto’o, Dybala e Casillas: tutti uniti a ringraziare e il fuoriclasse.
Ronaldinho ha debuttato come professionista nel 1998 con i brasiliani del Gremio. Il salto in Europa è stato compiuto con  il Paris Saint-Germain, dove ha giocato tra il 2001 e il 2003, prima di passare al Barcellona. «Dinho» è poi andato al Milan nel 2008 per poi tornare in Brasile, al Flamengo, Fluminense e Atletico Mineiro tra il 2011 e il 2015. Inoltre ha avuto una breve esperienza come giocatore del campionato messicano nel Querétaro (2014-2015).
Con la nazionale brasiliana è stato fondamentale nella conquista della Coppa del Mondo del 2002, lo storico quinto titolo del Brasile. Ronaldinho ha anche giocato il Mondiale di Germania 2006, nella migliore fase della sua carriera, ma è stato eliminato con la sua nazionale dalla Francia nei quarti di finale, senza essere riuscito a brillare sul campo.
Ronaldinho ha vissuto il suo massimo splendore come calciatore con il Barcellona. Con il club catalano ha vinto due campionati spagnoli (2005 e 2006) e la Champions League del 2006. Nello spogliatoio del Barça è stato anche mentore di Lionel Messi. Mago con la palla tra i piedi, è sempre stato elogiato ed ammirato per il suo gioco allegro e spensierato,accompagnato da giocate da urlo e dribbling ubriacanti che miravano ad umiliare i difensori avversari.
Ronaldinho ha iniziato il suo declino dalla stagione 2007-2008, quando si parlava più delle sue feste e delle sue serate a Barcellona che di quello che faceva sul campo. Josep Guardiola chiese la sua cessione dopo il suo arrivo sulla panchina del Barça a metà del 2008.
Nonostante il precoce tramonto del campionissimo brasiliano, Ronaldinho verrà ricordato negli anni a venire come uno dei migliori giocatori della storia del calcio, uno dei pochi calciatori in grado di riuscire a fare sia la differenza sul campo che divertire il pubblico per le sue giocate fuori dal comune che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.

Gurpreet Singh

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