Lo scorso 20 gennaio, alle 9.15, le classi seconde del liceo si sono recate in aula magna per assistere alla proiezione del film “Magia Saracena”
In aula, uno studente universitario ci ha introdotti all’argomento del film che fa parte di un ciclo legato a temi matematici per spiegare come la matematica possa essere applicata alla vita di tutti i giorni. Qualcuno ricorderà, per esempio “L’albergo infinito”.
Il film, ambientato in un’epoca non molto lontana dalla nostra, racconta di un gruppo di ribelli, i foolish.Guidati dal loro leader Leonardo, vogliono sconfiggere il potere dello stato chemira ad annientare i rapporti tra le persone attraverso la digitalizzazione. Tutto ciò rende gli uomini tutti uguali e la vita priva di magia. Leonardo vuole riportare la magia attraverso l’uso della matematica, dimostrando che i numeri sono presenti nella nostra quotidianità.
Leonardo e gli altri ribelli vengono arrestati e portati in carcere dove, coinvolgendo anche gli altri detenuti, continuano a sperare di fermare la completa digitalizzazione del mondo. Attraverso i racconti di Leonardo prendono vita alcuni famosi matematici come Euclide, Archimede e Pitagora, che spiegano la matematica e le sue relazioni con l’arte.
Alla fine del film si è tenuto un dibattito fra noi studenti e il relatore, durante il quale abbiamo discusso sulla realizzazione e sul messaggio del film, esprimendo il nostro parere. Sono sorti pareri discordanti. Secondo la maggior parte di noi il film era troppo incentrato sull’argomento “matematica” perdendo così in originalità e scorrevolezza. Il film è risultato quindi senza una trama ben precisa e, a lungo andare, noioso.
Il ragazzo che conduceva il dibattito ha poi spiegato che esiste una tabella matematica capace di aiutarci a risolvere tutti i nostri problemi scolastici. Questa affermazione ci ha lasciati un po’ perplessi: un problema o una situazione difficile sono una cosa estremamente personale e non è possibile che una tabella standard riesca a risolvere un problema.È innegabile che la matematica non può intervenire quando si tratta di qualcosa di morale o che ha a che fare con le emozioni: la matematica pone regole precise e sempre uguali a se stesse; la vita umana è molto più complessa.
Tra le varie considerazioni è emersa una certa somiglianza con il libro di Bradbury “Fahrenheit 451”, dove la società raccontata ricorda molto da vicino quella del film. Ciò porta a pensare che, probabilmente, in futuro la società sarà come quella descritta nelle due opere. Del resto sembriamo già avviati in tal senso, basti pensare all’importanza crescente dei social nella nostra vita.
Alessandro Santoni