Il giorno 18 gennaio, la sezione tecnica del nostro istituto ha avuto il piacere di ospitare la dottoressa Maria Teresa Milano, esperta di ebraismo.
L’esperta ha presentato alle classi terze, quarte e quinte un aspetto nuovo dell’Olocausto degli ebrei durante la II guerra mondiale.
La dottoressa ha analizzato l’evento storico da un nuovo punto di vista, quello artistico, ovvero la razzia di opere d’arte ebraiche messa in atto dalle SS e la successiva “lotta” per riappropriarsene da parte dei legittimi proprietari.
La dottoressa Milano all’inizio ha presentato il quadro generale della presenza degli ebrei in Europa a partire dal ‘700 e della loro integrazione sociale e politica avvenuta con le riforme attuate da Giuseppe II in Austria fino all’ascesa al potere di Hitler.
Dopo questo excursus storico ha perciò focalizzato l’attenzione sulle opere d’arte che la polizia tedesca aveva portato nei propri magazzini e nelle casse del Reich, derubando centinaia di famiglie ebree, alle quali vennero sottratte oltre che la libertà e la vita tutti i loro beni più preziosi e la loro “identità”.
A metà incontro ci ha invitati a cantare con lei, accompagnata dal professor Verza, il ritornello di una canzone ebraica.
L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata alla presentazione del film “The woman in gold.”, la vera storia di Maria Altmann. Questa donna sopravvissuta all’Olocausto, insieme al giovane avvocato Schönberg, ha combattuto in tribunale contro il governo austriaco per quasi un decennio per recuperare l’iconico quadro di Gustav Klimt appartenuto a sua zia e che era stato confiscato dai nazisti a Vienna poco prima della seconda guerra mondiale.
Secondo noi l’analisi dell’aspetto artistico è stato molto interessante e soprattutto nuovo in quanto ha analizzato l’atroce evento della Shoah dal punto di vista di chi è sopravvissuto, privato non solo dei propri cari, ma anche dei propri “ricordi” familiari e della propria storia.
E voi? Avete mai avuto l’occasione di parlare di questo argomento?