Successo per il remake del film ma messi in  discussione i temi portati dal regista.

Eccellente esordio nelle sale torinesi per «La Bella e la Bestia»: l’attesa nuova produzione firmata Walt Disney ha infatti appassionato ben 16.028 torinesi nel fine settimana della sua uscita, cifra notevole che risolleva un po’ le sorti di un cinema che vede gli spettatori costantemente in calo.

Se ieri la bella e la bestia diceva ai bambini di non aver paura di ciò che apparentemente li spaventava, oggi la stessa identica storia dice a tutti di non aver paura del diverso, di ciò che vien da fuori, di ciò che è una novità per i nostri tempi e per la nostra società.

Questa volta la storia di Belle non stupisce più per l’avvicinamento ad un mostro ma stupisce per come la società lo “giudichi un diverso”. Stupisce che una ragazza abbia il coraggio di non essere come le dicono di essere, di non fare quel che le dicono di fare ma di affermare il proprio amore con chi desidera.

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Il film metaforicamente tramuta in bestia tutti quelli che non hanno accesso agli stessi diritti e alle stesse possibilità degli altri, siano le donne, siano le persone di altre razze, sia chiunque si distacchi dal modello dominante.

Purtroppo però c’è sempre qualcuno che teme il cambiamento.
La Russia ha criticato aspramente il film poiché sono presenti scene in cui viene messa in luce l’omosessualità di un personaggio. Una legge del 2013, infatti, vieta di diffondere contenuti collegati all’omosessualità tra i minori. La normativa definisce l’amore tra due persone dello stesso sesso un “rapporto non tradizionale”, da qui la presa di posizione del deputato Milnow che ha scritto una lettera al ministro della Cultura chiedendo di prendere posizione contro il film di Disney «una vergognosa propaganda di relazioni peccaminose e pervertite mascherata da favola per bambini».
Nella lettera  poi ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti, Milnow scrive anche: «Sono convinto che lo Stato debba proteggere i bambini dalle brutture del mondo preservando la loro purezza e tenendoli lontani da questi pericolosi fenomeni». Poi l’affondo: «Il nostro compito è tenere lontano il film dagli schermi. “La bella e la bestia” deve essere vietato».

Sofia Minelli, Alice Bonesio, Mario Rossetti, Andrea Carosio e Daniele Sambrotta

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