70 anni dalla scrittura della Costituzione.

Come funziona la repubblica italiana.


Sono passati 70 anni dalla entrata in vigore della Costituzione Italiana ad opera dell’Assemblea Costituente. Infatti il 2 giugno del 1946 si tenne la prima votazione a suffragio universale per scegliere la forma di governo tra monarchia e repubblica.
Gli italiani scelsero un governo repubblicano e si decise anche la creazione di un’Assemblea Costituente per scrivere la Costituzione.
Quest’anno si conclude la 17^ legislatura e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come previsto dalla nostra Costituzione, ha sciolto le due Camere del Parlamento e indetto nuove elezioni. Tutti i cittadini italiani maggiorenni sono così chiamati a votare per la nuova composizione della Camera dei Deputati e coloro che hanno compiuto 25 anni potranno votare anche per la formazione del Senato.
Le elezioni politiche sono il momento più importante di tutta la vita democratica, in quanto i cittadini sono chiamati a eleggere direttamente i rappresentati che approveranno le leggi che regolano l’Italia e, indirettamente, i governanti che guideranno il Paese. Il Parlamento infatti detiene il potere legislativo mentre il governo ha potere esecutivo.
Secondo la Costituzione italiana, una legislatura dura 5 anni, al termine della quale il Presidente della Repubblica in carica ha il compito di sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni. Visto che le ultime elezioni si sono tenute nel febbraio 2013, è quindi giunto il momento di tornare a votare. In questi anni abbiamo avuto più governi e ben 4 Presidenti del Consiglio – Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.
In Italia noi votiamo solo per la composizione del Parlamento e non per il Governo. Il Presidente del Consiglio e i ministri, infatti, vengono nominati dal Presidente della Repubblica, in base ai risultati delle elezioni politiche.
Il Governo, per entrare in carica, deve ottenere un voto di fiducia da parte del Parlamento, il quale può anche decidere di votare una mozione di sfiducia e far cadere il Governo in carica.
Nella nostra cabina elettorale, quindi, saremo chiamati a scegliere i nostri rappresentati parlamentari, che sono divisi in gruppi politici chiamati partiti, ognuno dei quali ha un proprio programma elettorale e una rosa di candidati. Ogni partito, poi, definisce in genere il nome del candidato premier: votando il partito, non si vota automaticamente per il Presidente del Consiglio, ma per la formazione politica. In caso di maggioranza parlamentare, però, il Presidente della Repubblica indicherà con tutta probabilità il candidato premier di maggioranza, in quanto ha più probabilità di ottenere la fiducia del Parlamento.
I partiti contendenti stanno portando a termine una infuocata campagna politica.109 sono le liste presentate per le votazioni del 4 marzo, ma solo quelle che raggiungeranno il 3% dei voti entreranno nel Parlamento.
In Italia, infatti, c’è un Sistema proporzionale che fa in modo che ciascuna forza politica abbia un numero di seggi proporzionale al numero di voti che ha ricevuto.
Il 4 marzo si terranno le elezioni e la nostra scuola sarà sede di seggio elettorale; di conseguenza non si verrà a scuola il 5 marzo.

Daniele Sambrotta 3B

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