Il nostro umore, per diversi motivi, non è quasi mai pienamente “stabile”, soprattutto nella società di oggi dove comandano pregiudizi e diversità sociali. Ci sono persone che cercano di distinguersi dalla massa e ci sono persone che, invece, pensano che far parte della massa sia giusto.

Ed è qui che entra in gioco un “mezzo” che accomuna un po’ tutti noi: la musica.

La musica riveste un ruolo molto importante nella vita dei giovani e in modo particolare negli adolescenti. Permette di farci sentire in modo chiaro le emozioni: in molte persone la musica ha un effetto calmante.

Oltre a rappresentare un fenomeno culturale di proporzioni enormi, la musica acquista per i ragazzi significati profondi che spesso sfuggono alla comprensione degli adulti. Il suo linguaggio sempre più multietnico, ricco di messaggi che avvicinano i giovani di ogni razza e cultura, rappresenta un inno di appartenenza al gruppo: un lessico in cui tutti si riconoscono e in cui confluiscono le stesse emozioni condivise.

Secondo il sociologo “Finarotti” i giovani non ascoltano la musica, ma la “abitano”, in quanto essa offre un riparo rispetto al mondo, alla società. Infatti molte volte, mentre ascoltiamo la musica, pensiamo ad altro o facciamo altre cose, sogniamo ad occhi aperti e ci facciamo cullare dalla sua melodia senza prestare attenzione, senza cercare di capire, di assaporare e gustare ciò che veramente vuol trasmetterci.

La musica è un modo per esprimere e manifestare a tutti le nostre emozioni, ciò che abbiamo veramente dentro di noi, senza tenere conto dei giudizi altrui e soprattutto degli adulti che talvolta ci costringono a reprimere i nostri sentimenti, le nostre opinioni, i nostri pensieri perché non riescono a capirli o non li condividono.

Non c’è dubbio, quindi, che la musica influenzi gran parte dell’umore e del carattere dei giovani al giorno d’oggi, capaci di rispecchiarsi e ritrovare parte della loro personalità in una tra le note di una canzone.

Gabriele Basaglia

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