La battaglia

Riassunto: sulla portaerei USS Columbia O’Connor e Kid cercano di svelare il mistero dei globi di luce che fanno sparire gli aerei. Il primo ufficiale sostiene di aver combattuto contro aerei tedeschi durante un volo di prova, ma l’ipotesi tedesca non convince Kid.

-Hai sentito?
-Prego?
-Non sta bene.
-E quindi?
-Come sarebbe? Non sei preoccupato?
-Perché dovrei?
-Sarai anche il migliore dell’esercito, ma io proprio non capisco perché fai così.

“Il vento si alza. L’aria è frizzante. Tu osservi. Il ponte comincia a muoversi. Devi bloccare il traffico. Il Tacoma Narrows sta per crollare. Sulla sponda…”. Qualcosa lo interruppe.

O’Connor si svegliò bruscamente. La sirena d’allarme stava suonando. Si preparò in fretta e uscì dalla stanza. Guardò fuori da un oblò e vide due navi da guerra che battevano bandiera del Reich. Decise di correre in sala comando, dove sapeva che gli avrebbero detto cosa fare.
-Quanti sono?
-Otto incrociatori, un torpediniere e una corazzata.
-Fuori i bombardieri.
-Decollo immediato.
O’Connor rimase alcuni secondi fermo non capendo nulla finché non intervenne il capitano Alice: -O’Connor: salga in vedetta e aiuti il suo amico.
Salì nell’osservatorio dove incontrò Kid.
-Kid. Cosa dobbiamo fare?
-Prendi un binocolo e controlla cosa fanno sia i nostri ma soprattutto loro.
Prese un binocolo e osservò per alcuni minuti. Poi intervenne: -Hanno fatto uno sbarramento.
-E’ più probabile che vogliano accerchiarci. In tal caso avrebbero commesso un errore non arrivando già in formazione approfittando del buio.
O’Connor iniziò a riflettere. Gli aerei si diressero verso le navi nemiche che risposero a fuoco. O’Connor accese il sistema di comunicazione: -Aprono il fuoco.
Non poteva sentire cosa succedeva in sala. Poteva sapere solo quello che vedeva: gli aerei lanciavano le bombe, ma alcune navi avanzavano sui lati.
-Avanzano sui lati.
Gli aerei si concentrarono su quelle navi, ma i colpi arrivarono vicini alla Columbia.
-Sparano alla nave.
La portaerei virò in rotta di ritirata.
Kid si rivolse a O’Connor: -Stai andando bene. Però non capisco come stiano facendo tutti questi errori: siamo troppo veloci per essere accerchiati.
-Troppi errori dici? Forse hanno una tattica diversa.
-No, non c’è altro modo di affondare una portaerei con solo queste navi.
-Solo? Sono dieci contro uno.
-Ma noi abbiamo gli aerei. Ogni aereo è un’unità a sé.
I nemici si lanciarono all’inseguimento. Kid puntò il binocolo dalla parte opposta allo sontro.
-Dove guardi? La battaglia è di qua.
-Controllo che non ci siano altre navi.
-Ma lo saprebbero dal radar se ci sono altre navi.
-Non proprio. Non vedo niente. Dicevo che il radar non è affidabile. Se parliamo di aerei non si può sapere se sono nemici, amici o uno stormo di uccelli. Per le navi dovrebbe essere qualcosa di analogo.
-Potrebbero non vedere sott’acqua.
-Dillo!
-Parla O’Connor. Io e Clark supponiamo la presenza di U-Boot.
-Agenti O’Connor e Clark in sala comando.
Scesero in sala comando. Il capitano ascoltò il ragionamento e diede ordini: -Affondate l’incrociatore a est. Dobbiamo crearci un passaggio. Avvertite la Quebec. Dov’è Rick?
-In volo, signor capitano.
-Quello non imparerà mai. O’Connor, la nomino primo ufficiale. Se mi succede qualcosa prenda il comando e salvi la nave. Il cacciatorpediniere Quebec sta arrivando in nostro aiuto. Ora torniamo ai comandi.
Alcuni minuti dopo ricevettero il messaggio: l’incrociatore era affondato. La portaerei si lanciò a tutta velocità ed uscì dall’accerchiamento. In sala si respirava un clima scuro.
-Siamo fuori.
-La Quebec sta mettendo in fuga gli U-Boot.
-Non è finita. Approfittiamo del vantaggio e sbarazziamoci degli altri.
-Sì, signor capitano!
Ormai sembrava che i tedeschi non potessero più riprendere vantaggio quando arrivò un messaggio dall’osservatorio: – Cinque navi davanti a noi. Quattro incrociatori italiani e una nave da guerra tedesca. Vedo strani armamenti.
Il capitano dovette riprendere a dare ordini: -Rotta verso nord. Allontaniamoci.
L’osservatorio comunicò nuovamente: -La nave da guerra ha lanciato un oggetto volante che lascia una scia di fumo dietro di sé.
-Mai sentita una cosa del genere. Signor O’Connor, lei ne sa qualcosa?
O’Connor pensò. Aveva sentito parlare sia dal presidente sia da Eisenhower di un’arma che entrambe le fazioni stavano sviluppando. Un’arma potentissima di cui sapeva solo che iniziava per “A” per quanto era segreta.
Il capitano capì a cosa stava pensando: -E’quello che penso io?
-Potrebbe essere quello che pensa lei.
Alice, la grande donna diventata capitano di una portaerei ora era seduta per terra immobile. La sala si fermò. I rumori della battaglia non venivano neanche più percepiti.
O’Connor abbracciò Kid e gli disse: -Kid. Chiedi perdono”.

Continua…

Giuliano Giunta

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