La grande rapina al treno

Riassunto: 1943. Carry O’Connor  ha accettato di occuparsi di un treno scomparso carico d’oro insieme a Billy Clark detto Kid per la sua giovane età. Malgrado le differenze si crea subito un forte rapporto tra i due, accumunati dalla perdita di un figlio e amico.

-Sei sicuro che basterà a tenerli lontani?
-Certo, lui non sbaglia mai!
-Se lo dici tu… Comunque penso che andrò a parlargli.

Presero servizio in mattinata dopo una notte passata nell’Empire State Building.
Kid volle attaccare discorso: -Non avevo mai visto New York.
-Ci sono tante cose che non hai visto.
-Già.
Kid guardava i palazzi dal finestrino della metro cercando un modo per continuare quando piombò il buio.
-Ci avviciniamo. Non sei emozionato?
-No.
Kid era a disagio con la serietà di O’Connor.
Poco dopo il treno si fermò con l’annuncio: “Grand Central”.
O’Connor e Kid scesero dal treno e salirono su per le grandi scale della stazione, tra gente che corre e grandi sale decorate. Si diressero verso il banco informazioni. O’Connor parlò: – Agente O’Connor, dipartimento della difesa, devo parlare con i responsabili delle ferrovie.
-La stavamo aspettando signore, il ragazzo?
-E’ con me.
Vennero accolti al piano superiore dove il capostazione stava controllando alcune carte.
Parlò di nuovo O’Connor: -Agenti O’Connor e Clark, Dipartimento della Difesa.
-Gary Train, capostazione.
-Molto piacere signor Train-. Rivolse lo sguardo a Kid che si tratteneva a stento: -Kid non ridere.
-Lo lasci ridere, alla sua età e di questi tempi se non ride lui. In fondo tutti lo trovano quantomeno singolare.
O’Connor sbuffò e si rivolse al capostazione:-Sa perché siamo qui?
-Per il convoglio 22345 suppongo.
-Quello dell’oro.
-Proprio lui.
Kid non si tratteneva:-In fondo e uno che train-a.
-Kid, per favore.
-Oh, ho detto che va bene così, non si preoccupi.
Train si mise a ordinare le carte in un cassetto con dubbio successo.
O’Connor decise che era il momento di insistere:-Cosa c’è lì?
-Orari, convogli, locomotive e altra roba da stazione.
-Cosa sa del treno?
-Poco. E’ entrato nel tunnel ma non è arrivato al binario. Indietro non è andato e dentro nessuna traccia.
-Deviazioni?
-Nessuna.
O’Connor passeggiò per la stanza: –Altri tunnel?
-La stazione è collegata con la metro ma sono tutti in disuso, rotaie vecchissime e inadatte ad un treno normale.
Tutti e tre sapevano che doveva per forza essere entrato in uno di quei tunnel. Il treno era strettamente sorvegliato, doveva per forza essere sparito quando era nascosto nel buio delle gallerie.
O’Connor elaborò un piano in pochi secondi: -Kid, fatti dare le planimetrie e la mappa della rete metropolitana. Ci vediamo tra un’ora al binario 1. Train, tra un’ora faccia andare i treni a passo d’uomo finchè non torno.
-Va bene.- Rispose train.

Un’ora dopo Kid raggiungeva O’Connor al binario 1.
O’Connor parlò con tono serio: -Hai fatto tutto?
-Certo Carry.
-Mappa?
-Eccola.
Aprirono la mappa e la osservarono per un paio di minuti.
O’Connor continuò: -Ci sono almeno dodici tunnel nei dintorni, sarà necessario controllarli tutti.
-Non abbiamo tutto il giorno ci sarà un modo più rapido.
-Cosa stai blaterando, Kid?
-Entriamo e vediamo dove potrebbe essere andato. Lo capiremo vedendo.
Kid accese una lampada a petrolio e guardò O’Connor, che stava fissando un treno.
-Prendiamo questo.
Il treno avanzò lentamente verso il tunnel, passò vicino ai due lentamente e si addentò nel buio. O’Connor e Kid erano scomparsi.

Continua…

Giuliano Giunta

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