Arrivederci

Riassunto: Il generale Eisenhower di ritorno dall’Italia viene messo al corrente dei sospetti di O’Connor sulle sue azioni. Marshall fa chiarezza sui fatti ma evita di raccontare i dettagli. Successivamente O’Connor viene scelto per svolgere una delicata missione in Europa che forse porterà alla fine della guerra.

“Ti sta proprio a cuore quel ragazzo.”
-Ah, ci incontriamo di nuovo.
“Sì, ma vorrei chiederti una cosa se permetti.”
-Sentiamo.
“Cosa faresti se dovesse morire.”
-Cosa vuoi dire?
“Ascolti. C’è qualcosa che posso fare per lei. No, grazie. Ho fatto solo il mio dovere. Io vorrei pilotare un aereo. Certo, ragazzo.”
-Cosa? No. Non sta succedendo. Quello non è Kid. Questa è Tacoma. Questo è un incubo. Devo svegliarmi. Fermati!
“Non puoi cambiare ciò che è stato. Lui ormai non c’è più.”
-NOOO!

O’Connor camminava per il corridoio lentamente. Era ancora sudato per lo spavento preso durante l’incubo. Andava al bar del Dipartimento per passare un po’ di tempo con Kid prima della partenza. Lo vide seduto vicino al bancone.
-Buongiorno.
-Ah eccoti, ma cosa ti è successo? Sembra che tu abbia visto un fantasma.
-No, tranquillo. Solo un incubo.
O’Connor cadde a terra nel tentativo di sedersi generando apprensione nei presenti. Kid lo accompagnò in camera. O’Connor non era mai stato molto energico, ma non era persona da cose del genere. Kid fece sdraiare l’amico e gli chiese se ci fossero problemi. O’Connor accettò di parlare anche se con riluttanza.
-Ecco, quando sono arrivato qui ho detto che avevo ottenuto meriti per il “Tacoma Narrows”. Sai di che si tratta?
-Se non sbaglio era quel gigantesco ponte che è crollato.
-Esattamente. Quel giorno ero in auto con mio figlio. Notando le oscillazioni del ponte alle raffiche di vento decisi di farlo scendere e di bloccare il traffico. Io spinsi la macchina al massimo dall’altra parte per chiudere la circolazione. Passarono diversi minuti, non so quanti, prima del crollo. Io e Brandon eravamo degli eroi. Sul posto arrivò un comandante dell’esercito e si offrì di ricompensarmi. Io non chiesi nulla, ma Brandon gli chiese di realizzare il suo sogno di pilotare un aereo. Io non pensavo che ciò potesse accadere. Voglio dire: Brandon non sapeva leggere.
-Aspetta un attimo: non sapeva leggere? Avrà avuto sedici anni quel giorno. Se non sbaglio il ponte è crollato tre anni fa.
-Dici bene. Era il novembre del 40. Insomma, lui non ha mai imparato a leggere. Diceva che vedeva le lettere cambiare posizione mentre provava. Non ho mai capito per quale motivo succedesse ciò. Se gli facevo degli indovinelli vedevo che ragionava bene. Neanche i dottori hanno saputo dirmi qualcosa. Quando il comandante gli ha detto che avrebbe pilotato un aereo ero felice per lui, ma anche preoccupato. Il comandante mi rassicurò dicendo che lo avrebbe mandato in un posto tranquillo dove non succede mai nulla.
-Pearl Harbour?
-Sì.
-Tua moglie non ti ha consolato? I parenti?
-Mia moglie è morta di parto. Molti dei miei familiari non so nemmeno cosa gli sia successo. Trovavo conforto solo nei colleghi. Poi, un anno dopo, trovai nella cassetta la lettera del Pentagono e decisi che avrei vinto la guerra per lui. Prima ho sognato il crollo del Tacoma Narrows e una voce diceva che saresti morto anche tu.
-Io? Ma ti sembro il genere di persona che può morire così?
-Francamente no, ma mi preoccupa.
-Non dare ascolto ai sogni. non possono fare nulla.
Kid si fermò per un attimo con lo sguardo perso nel vuoto. Lasciò O’Connor a riposare. O’Connor non riposò bene, ma si sentì di nuovo sereno.
-Almeno tu hai superato il tuo dramma, amico mio.
Lo disse sperando che le parole attraversassero i muri e lo raggiungessero.

Ebbene, Ike, tu comanderai Overlord.
-Signor presidente, dobbiamo iniziare.

-Ma come farà con Enigma?
-E’ possibile che non gli sparino.
-Silenzio prego.
-E lasciali parlare un po’.
-Signor presidente, non ci si metta anche lei. Silenzio!
Marshall ottenne il silenzio anche questa volta, anche se con una certa fatica.
-Dunque, il signor O’Connor lo vedo, quindi iniziamo. Anzitutto sono lieto di annunciare che Colossus è operativo: Enigma non è più un problema, guai a chi fiata, oggi non ho voglia di urlare. D’ora in avanti gli inglesi decifreranno quotidianamente i messaggi tedeschi e permetteranno lo sbarco sul continente. Tuttavia come ora racconterò al nostro ospite…
-Il presidente!
-Roosevelt!
-Zitto!
-Il signor O’Connor si recherà in segreto in Germania per primo a…
Marshall si guardò intorno e si mise a gesticolare cosa avrebbe fatto il signor O’Connor.
-Tutto Chiaro?
Tutti risposero che era chiaro. Non era il caso di correre il rischio di far sapere troppo a eventuali spie.
Intervenne Roosevelt: -Ottimo, voi mi farete rieleggere un’alta volta.
Grazie, signor presidente. Signor O’Connor, a fine riunione le spiegheremo il tutto, abbia pazienza, ma oggi è così.
-Nessun problema, io sono pronto.
-Così la voglio, O’Connor! Ora, come procede A?

-Arrivederci, Kid!
-Arrivederci Carry!
-Non morire, mi raccomando!
-Tranquillo, fai altrettanto!
La nave da guerra si allontanava dalla costa americana. O’Connor era in viaggio. Ora dipendeva da lui la parola “fine” sulla guerra.

Continua…

Giuliano Giunta

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