“A proposito di Berlin”: prodotto di una scuola-lavoro concretaWhatsApp Image 2017-04-14 at 15.16.09
In questi ultimi anni gli allievi che frequentano il triennio superiore si sono dovuti confrontare con la famigerata alternanza scuola-lavoro.
Questo ha portato a corsi sulla sicurezza, ore in segreteria, vari moduli da compilare ecc … Ma questo articolo non vuole parlare di nessun dato tecnico, o dei vari vantaggi o svantaggi che queste attività possono portare ai ragazzi in un futuro, ma presentare un prodotto, frutto di ore di alternanza di 92 ragazzi di tre licei diversi: Sacra Famiglia, Newton e il nostro Majorana.
Il prodotto di questa attività è un libro, un libro fisico, cartaceo che i ragazzi hanno realizzato e seguito in tutti gli aspetti, dalla scrittura all’illustrazione. Il breve volume è formato da vari racconti che prendono spunto e si sviluppano nel mondo raccontato dall’ultimo grande successo di Fabio Geda, la saga di Berlin, la cui recensione potete trovare sempre su questo giornalino. I ragazzi, prima dell’inizio dell’attività, hanno potuto incontrare Geda che ha raccontato la sua esperienza e dato consigli agli aspiranti scrittori. Ma Geda non è stato l’unico esperto del settore ad aver aiutato i ragazzi nella realizzazione del progetto intitolato: “Se i personaggi cercan l’autore”; infatti un grande aiuto è stato dato dai professori delle classi coinvolte, e dai due coordinatori del progetto: Rino Coppola e Anna Maria Moiso. I ragazzi hanno collaborato con un illustratore e il direttore della casa editrice che stamperà il libro, la “Impremix Edizioni Visual Grafika” con i quali hanno svolto alcuni incontri grazie ai quali hanno anche imparato i segreti dei vari settori.
Il libro, formato da circa 150 pagine, è suddiviso in quattro capitoli che dividono i racconti in gruppi in base al periodo temporale in cui vengono ambientati rispetto a quello di “Berlin”. I quattro capitoli sono: Prequel, Spin Off, Sequel e Turin. Ogni racconto e la copertina del libro presentano un’illustrazione in bianco e nero realizzate anch’esse dai ragazzi.
I 92 ragazzi che si sono cimentati in questa attività si sono certamente arricchiti di una esperienza inusuale e con una più ampia visione di questi campi lavorativi, ma soprattutto ne sono usciti con un prodotto, un segno, un qualcosa di concreto che probabilmente non ricorderanno per tutta la vita, ma che ha dato un senso e un significato a tutte queste ore di alternanza scuola lavoro svolte.

Alessandro Santoni

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